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Approfondimento Piazza Flora

A.2 – Piazza Flora

Salotto di Milanino e porta d’ingresso alla Città Giardino

In questa pagina scopriamo: 

 

A.2.1 – Gli elementi della Città Giardino

Concepita non solo come l’estremità Sud del Viale Buffoli, ma come autentica porta di ingresso al Milanino, il primo esempio in Italia di Città Giardino, ci offre in un solo colpo  d’occhio tutti gli elementi costitutivi del progetto originale. 

Innanzitutto il grande viale centrale, oggi dedicato a Luigi Buffoli, il presidente della Unione Cooperativa all’epoca della fondazione di Milanino, che sognò e fu in grado di realizzare la Città Giardino italiana. In origine era denominato Viale della Cooperazione, a sottolineare la matrice originaria del progetto. Largo 60 metri in totale, con due carreggiate separate da un ampio parterre centrale, un doppio filare di platani su ogni lato ed un filare di aceri sul marciapiede laterale, al centro prato verde e cespugli diversi con fioritura distribuita nel corso dei mesi, era il cuore del nuovo villaggio: un lungo viale al posto di una piazza centrale, non prevista, sul quale si affacciavano i lotti di terreno più grossi distribuendo così tra molti il privilegio della posizione centrale. Anche l’orientamento in direzione Nord-Sud fu scelto come quello che, al variare delle stagioni, consentisse a tutte le migliori condizioni di soleggiamento. Ancora oggi questo viale, nel panorama affollato dell’hinterland milanese, offre una straordinaria sensazione di spazi aperti.

Attorno al viale le altre strade, con un disegno più volte modificato nel tempo, conservato però almeno nelle sue linee essenziali. Molte sono le vie con andamento curvilineo, nelle quali, grazie alle alberature stradali, ai marciapiedi in parte inerbiti, impreziositi in origine da cespugli fioriti, ed al verde dei giardini privati, l’effetto paesaggistico è di grande resa. 

Lungo i viali, le ville. Da quelle lussuose ed imponenti del primo tratto di Viale Buffoli a quelle ben più dimesse delle vie laterali. Tutti gli edifici realizzati prima del 1930 sono da quasi trenta anni, oggetto di particolare tutela: dapprima con un vincolo regionale (1984) poi con le rigide normative del Piano Regolatore Comunale, si è potuto bloccare quella corsa “allo sviluppo” che pareva inarrestabile e che demoliva edifici di pregio per sostituirli con anonime palazzine di appartamenti. Oggi un centinaio di ville, cottage, edifici a schiera che ancora conservano i caratteri originari costituiscono un prezioso patrimonio a testimonianza della Città Giardino originale. 

Villa Bassetti + Villa Fortuna (asilo durante la prima guerra mondiale ad opera di Vittoria Fortuna)

 

Oltre le case, i giardini.  Le regole per l’edificazione poste fin dall’inizio dall’Unione Cooperativa e poi fatte proprie dal comune di Cusano Milanino con il suo primo piano regolatore (1933), erano molto semplici: due soli piani fuori terra (oltre alle torrette) ed un’occupazione del lotto non superiore ai due quinti. Il giardino per ogni abitazione, in parte coltivato ad orto e con alberi da frutto, era una componente essenziale del progetto.

Solo grazie alla bassa densità abitativa si poteva porre rimedio alle gravissime condizioni igienico-sanitarie in cui versavano i quartieri popolari delle città negli ultimi decenni dell’ottocento. Malattie, promiscuità, mancanza di luce e di igiene erano le conseguenze della scarsità di alloggi che affliggeva tutte le città d’Europa a causa del massiccio inurbamento causato dalla richiesta di mano d’opera della nascente industria e dal rapido sviluppo della nuova classe impiegatizia occupata nella amministrazione civile, nel commercio, nelle banche e nella finanza, nei servizi. 

L’abbondante presenza di verde, di alberi, di fiori, di spazio, di luce in mezzo alle case è l’unico modo per realizzare una città vivibile, nella quale si trovano sia i benefici della città che quelli della campagna, evitando i disagi e gli svantaggi di entrambi. Questo era il programma del movimento per le Città Giardino, nato in Inghilterra ai primi del Novecento e rapidamente diffusosi in tutta Europa. 

 

 

A.2.2 -  Il Battesimo del Milanino

 

Maggio 1807. Sulla prima pagina de il Nostro Giornale, l’organo ufficiale dell’Unione Cooperativa, compare per la prima volta il nome assegnato al nuovo quartiere in progetto. Si noti che il progetto non era ancora definito e non era neppure iniziata la ricerca  della locazione dove realizzarlo.

Il breve testo: Deve sorgere! e in tale speranza già gli diamo il nome. Esso da oggi servirà di titolo agli articoli coi quali terremo informati i soci sul procedere del lavoro che si fa per creare l’ideato quartiere dei cooperatori.

A.2.1
A.2.2

A.2.3 - La Fontanella

A.2.3

Piazza Flora 1912-1915 – Fondo Mulazzi c/o Biblioteca F. Maraspin

L’uomo in divisa con il bastone è un addetto del servizio di vigilanza fornito dall’Unione Cooperativa a protezione dei primi abitanti del villaggio.

Piazza Flora quando ancora non c‘era la fontanella.

La fontanella negli anni ’50, quando i bimbi giocavano.

A.2.4. - Le Ville di Piazza Flora – Villa Bassetti

A.2.4

Questa immagine, riproduzione di un acquerello con il quale l’Ing. Bassetti illustrava il suo progetto della villa che costruì a Milanino per la sua famiglia, è divenuta un’icona della Città Giardino.

Achille Bassetti, all’epoca giovane impiegato presso l’ufficio tecnico del comune di Milano, di cui in seguito divenne responsabile, conobbe Buffoli e si innamorò dell’idea della Città Giardino, nonostante la contrarietà dei suoi familiari.  L’Ing. Giacinto Ferrini, all’epoca responsabile dell’Ufficio, redasse il piano di urbanizzazione su incarico di Buffoli. Bassetti, oltre alla propria casa contribuì anche alla progettazione di alcuni edifici del quartiere della Cooperativa Inquilini (l’isolato tra le vie Cooperazione, Tigli, Reseda, Edera).

Gli affreschi sulla facciata sono ispirati alla decorazione della Sala delle Asse al Castello Sforzesco, opera di Leonardo da Vinci.

 

 

 

A.2.5. - Le Ville di Piazza Flora – Villa Vittoria

A.2.5

Villa Vittoria – Pregevoli le decorazioni a graffito sulle facciate

I primi abitanti di questa villa furono Carlo e Vittoria Fortuna. Lui, Carlo, come molti dei capi famiglia dei primi decenni del Milanino era attivo con l’Associazione Pro Milanino, che attraverso iniziative culturali e di svago e soprattutto di beneficenza, si proponeva di consolidare le relazioni tra gli abitanti. Lei, Vittoria, fu protagonista in prima persona di iniziative di cui riferiva l’Idea Cooperativa, il giornale Ufficiale dell’Unione Cooperativa.

Ricordiamo in particolare il nido che organizzo a casa sua a partire dall’autunno 1915. L’Italia era in guerra e molte famiglie perdevano il sostegno economico del papà richiamato soldato. Con l’aiuto di signore e ragazze del luogo, Vittoria raccoglieva durante il giorno parecchi bambini di Cusano, li vestiva, li sfamava e li intratteneva fino sera, quando venivano riaccompagnati a casa. 

Il Natale, tutti gli anni, era un’occasione per festeggiare anche i bimbi di Cusano. Leggiamo il racconto del Natale 1912.

 

A.2.6. La Città Giardino descritta da Luigi Buffoli

Leggi qui la relazione sulle Città Giardino 

Secondo Buffoli una soluzione efficace per risolvere il problema della carenza di alloggi per le classi popolari

Approfondimenti a cura di:

Gabriele Marazzini
APS Archivio Storico Cusano Milanino

A.2.6
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